Aggiornamenti

LE VISITE GUIDATE A PALAZZO DE SANCTIS

Domenica 1° giugno 2025 Palazzo De Sanctis ha aperto con immensa gioia le proprie porte ai visitatori! Prenota la tua visita guidata per conoscere tutti i segreti del Palazzo e delle grandi menti che hanno abitato questo luogo di pensiero. Siamo aperti tutti i giorni dal lunedì al sabato, dalle 9:00 alle 13:00 mentre le visite guidate sono disponibili su appuntamento il sabato e la domenica.

IL TEMPO NUOVO DELL’ECONOMIA CIVILE 

Sabato 31 maggio 2025 abbiamo avuto il privilegio di condividere insieme un momento di grande riflessione sul tema dell’economia civile.
L’incontro, organizzato in collaborazione con Fondazione Europa Prossima e Officina delle Idee, è stato ospitato presso la Sala dei Marmi della Provincia di Pescara.
La vostra presenza ha reso questo evento una preziosa occasione per arricchire il dibattito insieme a Luciano D’Alfonso, Deputato e Presidente emerito della Regione Abruzzo, Luca Ranieri HEAD ESG Strategy, Communication and Pubblic Affairs BNP Paribas, Silvia Scozzese Vicesindaco e Assessore al Bilancio Roma Capitale, Sabrina De Filippis A.D. Mercitalia Logistics, Maurizio Block Presidente della Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado dell’Abruzzo e Leonardo Becchetti, Professore di Economia Politica all’Università di Roma Tor Vergata, cofondatore di progetti quali ad esempio NeXt e Gioosto e autore di numerosi saggi in materia.

 

SILVIA ELENA DI DONATO, REFERENTE DEL COMITATO ORGANIZZATORE DEL PREMIO LECTOR IN TERRA LECTI – QUINTINO FESTIVAL DEI LETTORI, OSPITE DEL PROGRAMMA “8 MATTINA IN FAMIGLIA” PER RACCONTARCI DELL’EDIZIONE 2025

Quest’anno il Premio si terrà il giorno 6 settembre 2025 nelle piazze e nei larghi di Lettomanoppello – Città della Maiella. L’edizione di quest’anno avrà per i partecipanti il valore aggiunto di poter visitare Palazzo De Sanctis, recentemente ristrutturato e dichiarato “luogo di interesse culturale di particolare importanza” ai sensi degli articoli 10, comma 3 lettere a) e d), e 13 del D.lgs 42/2004 con procedimento avviato con nota prot. n. 11458 del 29/12/2023 e conclusosi con il provvedimento n. 1277 del 20/02/2024 e decreto n. 10 del 22/02/2024 rilasciato dal Ministero della Cultura, Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio. Il Palazzo fu fucina di idee, ricovero a protezione dei liberali e luogo di riferimento per la geografia del pensiero e il dibattito politico nell’Abruzzo risorgimentale e post risorgimentale, soprattutto in relazione alle figure di Giovanni De Sanctis e Augusto Pierantoni, protagonisti della densità politica e della geografia del pensiero giuridico del secondo Ottocento abruzzese, che tra quelle mura vissero stabilmente o trascorsero parte del proprio tempo. Si tratta dunque della riscoperta e della restituzione alla collettività non solo di un edificio di riconosciuto valore architettonico, ma di un luogo che porta con sé e racconta un patrimonio di idee, di dibattito e di cultura che fu fondamentale e caratterizzò significativamente l’Abruzzo risorgimentale e postrisorgimentale. In questa edizione 2025 del Premio Lector in Terra Lecti il comitato organizzatore ha voluto, con la scelta dei titoli dei libri assegnati ad ogni categoria, rendere omaggio all’Ottantesimo anniversario della Liberazione.

PORTE APERTE A PALAZZO DE SANCTIS – GIORNATA NAZIONALE DELLE DIMORE STORICHE (ADSI)

Domenica 25 maggio 2025, in occasione della XV Giornata Nazionale delle Dimore Storiche promossa dall’Associazione Dimore Storiche Italiane (ADSI), Palazzo De Sanctis ha aperto le sue porte a visitatori e appassionati, invitandoli a scoprire da vicino un patrimonio che custodiamo e valorizziamo con grande cura.

Un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno reso possibile questo viaggio nel tempo tra storia, arte e bellezza, contribuendo così a valorizzare il territorio e la sua memoria.

 

 

PREMIO LECTOR IN TERRA LECTI. QUINTINO FESTIVAL DEI LETTORI. ALLE FALDE DELLA MAJELLA, NEL CUORE DEL BACINO MINERARIO

E’ uscito il bando dell’edizione 2025 del Premio Lector in terra Lecti. Quintino festival dei lettori. Alle falde della Majella, nel cuore del bacino minerario, promosso dall’Officina dell’On Luciano D’Alfonso in collaborazione con la Fondazione Europa Prossima, la Fondazione Palazzo De Sanctis APS e l’associazione Pietrara conviviale. Si tratta di un Premio, giunto alla terza edizione, dedicato alla lettura e ai lettori, con la finalità di esaltare il valore della lettura come elemento fondamentale della formazione della persona e come alimento della crescita civile e culturale della società.

SETTE DOMANDE FACILI PER PARTECIPARE

Quando si terrà il Premio?

Quest’anno il Premio si terrà il giorno 6 settembre 2025 nelle piazze e nei larghi di Lettomanoppello.

In cosa consiste la gara tra Lectores?

Ogni lettore iscritto a partecipare avrà cinque minuti di tempo per presentare il libro individuato dal comitato per la categoria di riferimento, raccontando e dando vita all’interpretazione del testo, anche eventualmente ricorrendo a tecniche comunicative o forme artistiche compatibili con gli spazi allestiti e i tempi concessi.

Quali sono le categorie e i libri scelti per ogni categoria?

Per l’edizione 2025 il comitato organizzatore ha inteso individuare quale traccia tematica l’Omaggio all’Ottantesimo della Liberazione. I libri proposti sono stati individuati da un comitato di esperti e

professionisti, in considerazione del valore letterario delle opere, dell’originalità e della rilevanza complessiva delle tematiche in esse rappresentate e della loro adeguatezza alle singole categorie:

  1. per gli studenti delle scuole primarie: R. Denti, L. Levi, A. Strada, G.Spini, I racconti della Resistenza;
  2. per gli studenti delle secondaria di primo grado (fino a 14 anni): R. Viganò, L’Agnese va a morire;
  3. per gli studenti della scuola secondaria di secondo grado (fino a 19 anni): I. Calvino, Il sentiero dei nidi di ragno;
  4. per i giovani (fino a 30 anni): C. Cassola, La ragazza di Bube;
  5. per gli adulti: B. Fenoglio, Una questione privata;
  6. per i saggi (da 70 anni in poi): B. Fenoglio, Il partigiano Johnny.

Come ci si iscrive a partecipare ed entro quali termini?

Le iscrizioni sono aperte. Per iscriversi al Premio sarà necessario inviare all’indirizzo di posta elettronica lectorinterralecti@gmail.com  entro e non oltre il 30 giugno:

– la domanda di partecipazione che si trova allegata al bando, debitamente compilata e sottoscritta;

– il documento di identità.

Cosa valuterà la giuria?

La valutazione sarà effettuata da una specifica giuria di esperti, caratterizzati da professionalità, competenza ed elevata consistenza morale, i quali individueranno i primi tre classificati per ogni categoria tenendo conto dei seguenti criteri:

a) qualità della presentazione e dell’efficacia comunicativa;

b) originalità;

c) capacità di emozionare e di comunicare idee e valori;

e) capacità di esprimere un commento sull’opera. 

Cosa si vince?

La premiazione avverrà il giorno stesso della manifestazione, nel corso della cerimonia conclusiva alla presenza di autorità ed esponenti del mondo culturale.

Verranno premiate le tre migliori presentazioni per ogni categoria. I premi assegnati per ciascuna categoria saranno corrisposti nella seguente misura:

  • 1° CLASSIFICATO – 900,00 euro sotto forma di assegno bancario e attestato in pergamena;
  • 2° CLASSIFICATO – 500,00 euro sotto forma di assegno bancario e attestato in pergamena;
  • 3° CLASSIFICATO – 300,00 euro sotto forma di assegno bancario e attestato in pergamena;

Per il quarto e il quinto classificato di ogni categoria è prevista menzione d’onore su pergamena.

A tutti i Lectores in gara sarà rilasciato attestato di partecipazione.

Perché è nato questo Premio?

L’idea di bandire annualmente questo Premio per lettori nasce dal desiderio dell’On. Luciano D’Alfonso di rendere alla memoria del proprio padre padre un omaggio capace di restituire il senso e il frutto della sua convinzione che la lettura e lo studio valessero più di ogni altro investimento per l’edificazione della persona e della cittadinanza attiva; nell’interpretare il proprio incarico politico, inoltre, la promozione della lettura nella forma della condivisione è conseguente alla necessità che che l’On. D’Alfonso avverte di dare un contributo alla costruzione della partecipazione pubblica critica e consapevole, capace di generare progetti di cammino comune, radicati nei valori della convivenza civile, e dibattito vivo e autentico di idee, pur nella distanza dei punti di vista.

Come nelle precedenti edizioni ci saranno ospiti d’eccezione e tante sorprese.

E’ in cammino dunque una  grande comunità di lettori di ogni età, uniti dalla condivisione di idee ed emozioni, in un comune percorso di crescita umana e culturale.

Appuntamento a Lettomanoppello il 6 settembre 2025 con il Premio Lector in terra Lecti. Quintino festival dei lettori.

 

 

 

 

TORNA IL PREMIO “LECTOR IN TERRA LECTI” – LETTOMANOPPELLO CELEBRA LA LETTURA

CITTÀ DELLA MAJELLA, LETTOMANOPPELLO

Dopo il successo della scorsa edizione, torna a Lettomanoppello il Premio “Lector in Terra Lecti. Quintino Festival dei Lettori”, in programma per sabato 6 settembre 2025 nella suggestiva cornice di Piazza Umberto I.

L’evento, promosso dall’Officina delle idee, dalla Fondazione Palazzo De Sanctis APS, dall’Associazione Pietrara Conviviale ODV, dalla Fondazione Europa Prossima e dall’Associazione WOO APS, rende omaggio alla memoria di Quintino D’Alfonso fu Francesco, uomo di pensiero e di impegno civile. Finalità del premio è promuovere e valorizzare la lettura come atto collettivo, rendendo i lettori parte attiva del processo. Ai Lectores dunque il compito di interpretare in pubblico un’opera letteraria legata a un tema comune, che quest’anno è l’Omaggio all’Ottantesimo della Liberazione, con autori come Calvino, Fenoglio, Cassola e Strada. Parole, immagini, musica, performance e ogni altra forma artistica saranno i mezzi con cui i partecipanti presenteranno il libro di fronte a una giuria di esperti del mondo culturale tra cui la Prof.ssa Ilaria Filograsso, docente di pedagogia all’Università D’Annunzio; Giulia Alberico, scrittrice; Valeria Di Felice, editrice; l’Ispettore Giuliano Bocchia; il Prof. Francesco Berardi, docente di latino all’Università D’Annunzio; la Prof.ssa Maria Pia Falcone, Presidente della sezione di Francavilla della Società Filosofica Italiana e il Dott. Fabrizio Masciangioli, giornalista. La premiazione, che avverrà il giorno stesso della manifestazione, riconoscerà la qualità e l’originalità della presentazione, l’efficacia comunicativa, la capacità di comunicare idee e valori nonché l’abilità di saper esprimere un commento critico sull’opera scelta, con l’attribuzione di premi in denaro e attestati. “Lector in Terra Lecti. Quintino Festival dei Lettori” rinnova per il 2025 l’impegno di Lettomanoppello a farsi terra viva e promotrice della lettura – e, in senso ampio, della cultura – come strumento di aggregazione sociale e di crescita personale.

Le iscrizioni sono aperte fino al 30 giugno 2025 scrivendo a lectorinterralecti@gmail.com.

bando lector in terra lecti 2025

 

LA VISITA DI ALESSANDRA DAL VERME

Martedì 29 aprile  abbiamo avuto l’onore di accogliere a Palazzo De Sanctis Alessandra dal Verme, Direttore dell’Agenzia del Demanio.

Una visita significativa per il nostro territorio, che ci riempie di orgoglio. La sua presenza a Lettomanoppello è stata l’occasione per avviare un confronto sulla valorizzazione del patrimonio pubblico della Città della Majella e sulla promozione turistica e identitaria dei nostri paesaggi.

L’incontro ha messo in luce il potenziale dei luoghi e delle espressioni umane – passate e presenti – che questi stessi territori raccontano attraverso storie, saperi, tradizioni e appartenenze. La riqualificazione del patrimonio, che diventa culturale quando testimonia la storia di una civiltà, ha reso Palazzo De Sanctis uno dei protagonisti della riflessione.

A lei il nostro sentito ringraziamento per l’interesse dimostrato e per il sorriso compiaciuto rivolto al nostro Palazzo.

 

LA BANDIERA DI DORINDA DE SANCTIS

Verde come le montagne, bianco come la neve e rosso come il sangue. Ma anche verde come la speranza di libertà, bianco come la fede negli ideali e rosso come il coraggio dei patrioti: questi i significati legati al tricolore simbolo dell’Italia unita. Comparsa per la prima volta nel 1797 su ispirazione di quella francese, la bandiera italiana divenne ben presto simbolo della tanto ambita unità nazionale. Al suo centro lo stemma sabaudo: un dettaglio non trascurabile se si vuole comprendere il processo di unificazione della nostra nazione, avvenuto sotto la guida del Regno di Sardegna e quindi di Casa Savoia. La proclamazione di Vittorio Emanuele II quale primo re d’Italia suggellò la comunione tra le lotte per la libertà e la politica monarchica, simbolicamente rappresentata da una croce bianca su uno scudo rosso, sovrastati dalla corona reale.
Le bandiere complete dell’emblema sabaudo sono considerate, per rarità e valore storico, delle vere e proprie reliquie. Ma quella custodita presso Palazzo De Sanctis è ancora più rara poiché le bande colorate risultano invertite: a destra il verde, a sinistra il rosso. A cucire questa straordinaria bandiera Dorinda De Sanctis, sorella del noto avvocato Giovanni De Sanctis, in occasione del passaggio del re d’Italia a Chieti il 18 ottobre 1860. Il motivo di tale caratteristica ci è ignoto, ma è probabile che si tratti di una svista dovuta dalla fretta di concludere il lavoro in tempo, complice l’emozione e l’entusiasmo per la celebrazione. Non sono molte le informazioni che abbiamo su Dorinda ma quelle che possediamo sono sufficienti per descriverla come donna emancipata e profondamente legata alla questione risorgimentale. A regalarci uno spaccato del suo pensiero è il nipote Augusto Pierantoni nel raccontare un episodio accaduto durante un veglione di carnevale: “Entrò una mascherata di pulcinelli che profanavano, con il colore dei loro vestiti, il simbolo della Patria. La zia Dorinda, ch’era ne palco di famiglia, prese una bandiera, la sventolò e con ispirata parola disse:- Giù le maschere! – Non voleva che la Patria avesse tanto lottato e sofferto affine di ottenere nuovi ordini di libertà per mutare la camicia del pulcinella dal bianco nei tre colori […]. I pulcinelli lasciarono il teatro; la zia fu molto festeggiata”.
Con la caduta della monarchia e la proclamazione della Repubblica lo stemma fu rimosso. Il 1 gennaio 1948, con l’entrata in vigore della Costituzione, la bandiera italiana venne inserita tra i principi fondamentali (art.12) e con sé il simbolo principe della storia risorgimentale del nostro Paese.

 

IL 19 MAGGIO 1893 AUGUSTO PIERANTONI DISSE


Vi hanno due metodi per trattare le controversie politiche. Il primo è facile e modesto: si prende la Costituzione come diritto pubblico positivo del paese, per interpretarla nelle sue disposizioni con le norme dell’ermeneutica legale, ponendo in relazione un articolo con l’altro. Io sdegno quest’arte, che forma la giornata dell’uomo in legge. Troppi sono gli avvocati in Parlamento. L’altro metodo è quello di ricercare le origini e lo svolgimento delle istituzioni nella storia del governo rappresentativo, di studiare il diritto comparato per invenire la soluzione del gravissimo tema”. In questa frase, citata da Augusto Pierantoni durante il discorso pronunciato il 19 maggio 1893 presso la Camera dei Deputati, il senatore mette in luce una questione fondamentale: come si studia il diritto? E come si applica alla risoluzione delle controversie politiche? Un possibile approccio si può definire prettamente tecnico, ovvero incapace di interrogarsi sul contesto. Un fare “facile e modesto” da cui Pierantoni prese le distanze, prediligendo un approccio storico-comparativo che come un Giano bifronte – con uno sguardo al passato e uno al futuro – studia la storia delle istituzioni e la loro evoluzione, comparandole. È questa la via possibile per comprendere il senso profondo della norma, superando l’interpretazione puramente giuridica: le questioni istituzionali necessitano di una visione ampia, colta, trasversale e flessibile capace di rendere il decisore più consapevole, critico e dinamico. Oggi questa frase campeggia sul piano alto di Palazzo De Sanctis, dove una lastra commemorativa restituisce le parole di Augusto Pierantoni ma soprattutto una preziosa riflessione sul significato più autentico del diritto.

 

BELLEZZA COME ARMONIA: PALAZZO DE SANCTIS

Palazzo De Sanctis (XVIII- XIX secolo) sorge in tutta la sua eleganza lungo il corso principale di Lettomanoppello e si configura come uno dei più interessanti esempi di dimora storica locale. Elemento distintivo è l’utilizzo della pietra bianca e nera della Maiella la cui secolare lavorazione viene custodita e tramandata dai maestri scalpellini, forgiatori di un gusto architettonico divenuto identitario: portali, rosoni, fontane, capitelli e stipiti lavorati a mano raccontano ore di lavoro e di dedizione.
L’architettura di Palazzo De Sanctis riflette i canoni delle dimore nobiliari diffuse nel Regno di Napoli. Osservate l’imponente facciata, scandita da paraste e aperture con cornici in pietra: noterete un trionfo di equilibrio e armonia geometrica. A donare morbidezza estetica al complesso i timpani mistilinei sulle finestre – ovvero completi di elementi decorativi a linea mista – e lo splendido portale d’ingresso sormontato da un balcone aggettante, su modello di altri palazzi settecenteschi caratteristici della vicina Chieti. All’interno, un occhio attento potrà notare l’esistenza di una parte più antica di origine settecentesca, riconoscibile per simmetria e solidità, e di elementi di matrice ottocentesca. Un grande lucernario bagna di luce naturale lo splendido scalone in pietra nera della Maiella che consente di salire al piano nobile e, ancor più su, alla terrazza panoramica da cui si può godere di una vista mozzafiato sul territorio circostante.
Tornato a vivere dopo un importante restauro architettonico, Palazzo De Sanctis si fa oggi custode della memoria storica locale facendo emergere idee, racconti e vicende legate alla famiglia De Sanctis e più in generale di una storia fatta di pietra scolpita e fermenti patriottici.

 

L’ISTITUTO DI DIRITTO INTERNAZIONALE DI GAND

Quando nel 1873 venne fondato LInstitut de droit international a Gand l’Europa stava attraversando un momento di profonda riflessione politica e sociale. Fondato su iniziativa del giurista belga Gustave Rolin-Jaequemyns, l’Istituto vedeva raccolto attorno a sé un gruppo di giuristi illuminati che furono capaci di vedere nella scienza del diritto lo strumento di risoluzione dei conflitti e di dialogo tra le Nazioni. Tra questi due italiani, entrambi profondamente convinti di poter dare il proprio contributo alla pace tra Stati attraverso l’interpretazione della scienza giuridica: Pasquale Stanislao Mancini, primo presidente dell’Istituto nonché padre del pensiero giuridico moderno e Augusto Pierantoni, la cui visione umanistica del diritto ha permesso di porre al centro del dibattito la dignità dell’uomo e il diritto come strumento al servizio dei popoli. Il loro contributo non può dunque definirsi marginale e la Fondazione acquisì crescente prestigio e credibilità tanto che nel 1904 gli venne conferito il più ambito riconoscimento al mondo, il premio Nobel per la Pace.
Oggi, l’Istituto di Diritto Internazionale continua a vivere nel solco della tradizione tracciata dai padri fondatori e si dedica allo studio e alla promozione del diritto internazionale pubblico e privato. Tra i grandi temi al centro del dibattito i conflitti tra Stati, i diritti umani, la questione ambientale, il cyberspazio e le nuove tecnologie con il nobile intento di orientare – e non legiferare – una nuova dottrina giuridica e di realizzare una coscienza critica a livello collettivo.