“Lector in Terra Lecti”: il festival del sapere
A Lettomanoppello la cultura torna protagonista con la seconda edizione del Premio “Lector in Terra Lecti” (7-8 settembre 2024), manifestazione capace di trasformare le piazze in teatri a cielo aperto e le strade luoghi di dibattito e confronto.
L’iniziativa, ideata dall’Officina dell’On. Luciano D’Alfonso in collaborazione con la Fondazione Europa Prossima, l’Associazione WOO e l’Associazione Pietrara Conviviale, intende valorizzare il ruolo della lettura e del sapere come strumenti di crescita personale e collettiva e dar vita a un vero e proprio esperimento di cittadinanza culturale: 47 lectores, suddivisi in cinque categorie d’età, si sono cimentati con un’opera letteraria all’interno di un’agorà moderna, una piazza cittadina identificata con il nome di un’antica città greca per evocare l’idea di una comunità che discute, racconta e apprende.
Ma il festival non si ferma alla lettura. “Lector in Terra Lecti” ha ospitato anche l’arte dei Madonnari, maestri del disegno su selciato, e incontri dall’alto profilo culturale con la partecipazione del Prof. Avv. Enrico Michetti, fondatore della Gazzetta Amministrativa, che con la sua esperienza nel diritto amministrativo ha contribuito alla divulgazione di conoscenze fondamentali per il funzionamento della pubblica amministrazione e della Prof.ssa Maria Luisa Forte, Sindaca di Campobasso e Dirigente dell’Ufficio Territoriale di Campobasso dell’USR Molise, una figura che ha saputo coniugare l’impegno politico con la formazione, dimostrando come l’istruzione sia una leva essenziale per lo sviluppo delle comunità. E’ intervenuta anche l’Avv. Francesca Mariotti, membro del Board di Saipem S.p.A., la cui esperienza nel settore dell’impresa e del diritto economico rappresenta un esempio di come la cultura giuridica possa essere applicata concretamente per la crescita e l’innovazione.
Lettomanoppello si conferma così palcoscenico ideale per questo grande evento. Un borgo che, con la sua storia fatta di pietra e memoria, sa trasformare la cultura in un’esperienza viva che “assegna un ruolo da protagonista al lettore e alla discussione che segue la lettura di un testo”, sottolinea Luciano D’Alfonso. “Noi vogliamo ricomporre le argomentazioni che caratterizzano l’anima delle piazze attraverso l’ascolto della parola. Vogliamo che si ricostruisca la pubblica opinione, l’attitudine a entrare nel merito, anche per fare in modo che ci sia consistenza culturale nei luoghi in cui realizziamo i nostri progetti di vita”.
E mentre le parole si librano nell’aria un’intera comunità si ritrova, riscoprendo il piacere di vivere le piazze come luoghi di permanenza e non di passaggio e di identificare nella lettura un vero e proprio atto sociale.